lunedì 19 novembre 2012

Il cristianesimo e la caduta dell'impero romano

Come è potuto succedere che l’impero romano, così potente e organizzato del II secolo, poté crollare nel 476 d.C. lasciando il potere a popoli barbari venuti da oltre il Reno ed il Danubio? Questo interrogativo ha sempre suscitato uno dei più appassionanti temi della ricerca storica: bisogna cercare una causa interna, d’ordine economico, morale o religioso? 

Secondo molta parte della cultura laicista la causa principale della caduta dell’impero romano d’Occidente fu l’affermazione del cristianesimo. Questa idea propagandata da alcuni storici e filosofi, specialmente gli illuministi del XVIII, come Montesquieu, Voltaire, E. Gibbon, ecc., si basa sul fatto che la società romana fattasi cristiana avrebbe progressivamente perso la sua originaria compattezza ed il suo spirito combattivo che gli derivavano dai tradizionali miti e culti pagani. Secondo i laicisti il cristianesimo non fu altro che debolezza, paura, esaltazione di quanto più esecrabile potesse esistere. 

Come già Celso nel II secolo e Porfirio nel III secolo, antichi polemisti pagani, anche il moderno ammiratore di Celso, lo storico ateo L. Rougier, allievo di E. Renan, anticattolico pure lui, accusa violentemente i cristiani di aver portato la rovina nella potente società pagana dell’Impero romano: 

Le vere cause delle persecuzioni furono motivi di ordine sociale. (…) I cristiani furono una genìa esecrabile, formata da una lega di tutti i nemici del genere umano, accozzaglia di schiavi, di poveracci, di scontenti, di gente senz’arte né parte, che contestano l’ordine stabilito, disertano il servizio militare, fuggono gli incarichi pubblici, fanno propaganda per il celibato, maledicono le dolcezze della vita, gettano l’anatema su tutta la cultura pagana, profetizzano la fine del mondo, a dispetto degli auguri che predicevano a Roma un destino eterno”. 

Tale visione ha molto poco di storico ed è chiaramente intaccata dal pregiudizio anticlericale tipico del modo di ragionare dei laicisti. Appare, infatti, del tutto improbabile che una forza che ha indubbiamente agito verso una coesione nella parte orientale dell’impero abbia avuto un effetto opposto per la parte occidentale. In realtà l’errore fondamentale di tale posizione laicista è quella di vagheggiare un paganesimo idealizzato che in realtà non è mai esistito. Il mondo pagano, infatti, era lacerato sul piano sociale, sul piano intellettuale e sul piano religioso. L’ideale greco di ordine , di bellezza e di ragione, così enfatizzato e mitizzato dai laicisti, non era affatto riuscito ad evitare una realtà caratterizzata da espressioni di disprezzo rivolte indistintamente a barbari, donne, schiavi e plebei. Certamente nelle classi superiori ci furono esempi di virtù, ma la normalità fu un grande scetticismo verso il paganesimo della tradizione che portò all’interesse verso le religioni orientali e verso la dissolutezza dei costumi. 

La realtà storica mostra in modo indubitabile come la religione di Roma e di Augusto, come pure il tentativo di Giuliano l’apostata del IV secolo, provarono a sostenere artificialmente l’unità dell’impero, ma non riuscirono ad abolire le divisioni tra i popoli. Invece i cristiani furono capaci di creare una comunità salda ed unita nella fede e nella carità. Il cristianesimo attecchì in tutte le classi e in tutti gli ambienti, non aveva niente di rivoluzionario a livello politico, al punto di professare fedeltà e lealtà nei confronti dell’imperatore (Rm 13, 1), ma portò quel bagaglio di umanità e giustizia sociale di cui la società pagana era drammaticamente carente. Il potere imperiale pensava di risolvere i problemi attraverso la persecuzione di una fede che osava denunciarne il carattere inutile ed illusorio. I cristiani furono perseguitati perché proclamavano una verità sgradevole alle orecchie della gente. 

Bibliografia 

S. Mazzarino, “La fine del mondo antico” Garzanti, Milano 1959. 
J. Vogt “Il declino di Roma” Il Saggiatore, Milano 1966. 
A.H.M. Jones, “Il tramonto del mondo antico”, Laterza, Bari, 1972. 
Paul Kennedy, "Ascesa e declino delle grandi potenze" Garzanti 1993. 
Paul Veyne, “Quando l’Europa è diventata cristiana (312-394)", Collezione storica Garzanti, Milano, 2008.

20 commenti:

  1. Luis, ne approfitto per lasciarti un consiglio per gli acquisti di Natale:

    Rodney Stark: “Il trionfo del cristianesimo” Lindau 2012

    sociologia d'alta classe, ultime ricerche storiche come fonti, apologia della Verità mediante le verità finora accertate. :)

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    1. Grazie Minstrel del prezioso consiglio!

      Un abbraccio :)

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  2. “Come è potuto succedere che l’impero romano, così potente e organizzato del II secolo, poté crollare nel 476 d.C. lasciando il potere a popoli barbari venuti da oltre il Reno ed il Danubio?”

    Perché nulla è eterno sig. Luis. E Dio agisce come desidera.
    Ma come non sa queste cose ?

    “Jeova è Colui che uccide e Colui che conserva in vita,
    Colui che fa scendere allo Sceol, ed Egli fa salire.
    Jeova è Colui che fa impoverire e Colui che fa arricchire,
    Colui che abbassa, anche Colui che esalta,
    Colui che leva il misero dalla polvere;
    Innalza il povero dalla fossa della cenere,
    Per farli sedere con i nobili; e dà loro in possesso un trono di gloria.”

    (1 Sam 2.6-8)

    “Poiché Dio è il giudice.
    Egli abbassa questo, ed esalta quello.
    Poiché c’è un calice nella mano di Jeova,
    E il vino spumeggia, è pieno di mistura.
    E da esso sicuramente verserà le sue fecce;
    Tutti i malvagi della terra [le] scoleranno, [le] berranno”.

    (Sl 75.7-9)


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  3. Davvero Sal? E com'è che non ha ancora "abbassato" la perfida Chiesa Cattolica?

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    1. Ma sai, l'eternità, il tempo non conta, per lui un giorno son mille anni... uff

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    2. Ma come non ha abbassato ? Sig. Luis, non si è accorto che le chiese crollano e sono rimaste 4 vecchiette a recitare il rosario ? Dovrebbe mettersi gli occhiali. Avete bisogno dell'elemosina dell'8x1000 per campare...e delle donazioni di Rutelli. Possibile che il vostro dio non sa proteggere neanche le sue chiese che crollano e si devono vendere ?
      Vabbeh... se pensa che va bene così, ne riparliamo tra un pò.

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    3. E tu caro Sal, ancora non ti sei accorto che quello che dici fa solamente parte del tuo repertorio di sciocchezze e falsità che non hanno alcunché di reale? La Chiesa cristiana cattolica è viva e vegeta, testimone di Cristo sulla terra. Lo fa da quasi duemila anni e le tue menzogne fanno solo ridere.

      Stammi bene, Sal.

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    4. Innanzitutto mi presento, mi chiamo Andrea Sollai, ed abito a Cassino (FR), questo per compensare l'impossibilità di postare non da anonimo.
      Non sono assolutamente d'accordo sull'opinione che la Chiesa Cattolica sia testimone fedele del vero messaggio di Yeshua, figura che reputo storica, e che, anche se non si hanno certezze in merito, di sicuro professava idee che oggi potrebbero essere definite anti-clericali e comunque contrarie agli ordini costituiti -l'episodio del Tempio ne è un esempio lampante...-. La Chiesa è un organismo para-statale, odiernamente, mentre per lungo tempo ha detenuto potere temporale -Stato della Chiesa-, fondata da un falso storico -Constitutum Constantini- e che si è retta su dogmi costruiti a tavolino nel corso dei secoli, dogmi disattesi da sé stessa, peraltro, e di cui c'è da dubitare sulla buona fede. La figura del papa storicamente è assimilabile a quella di un Imperatore esoso che non esitava ad eliminare chi era reputato scomodo, e lo scopo del potere ecclesiastico era...mantenere per l'appunto il potere, come qualsiasi altro impero. Più che rendere la Chiesa responsabile della caduta dell'Impero Romano, ritengo, in accordo da altre fonti, che il Papa, insediato stabilmente a Roma e diventato oramai vero ed unico Signore del luogo, abbia impedito il ricostituirsi dell'unità imperiale con la controparte Orientale, quando Odoacre rispedì le insegne a Zenone il famoso 4 settembre del 476 d.C. Lo scopo di Odoacre, a mio avviso, era quello per l'appunto di permettere a Zenone di riconquistare la parte occidentale dell'Impero, ponendo fine al susseguirsi di Imperatori fantocci che erano de facto succubi del potere militare di origine barbara-provinciale. Odoacre quindi, pur essendo erulo, e quindi barbaro, aveva a cuore le sorti dell'Impero e voleva per l'appunto che si ricostituisse, anche se sotto le insegne dell'Impero Orientale. Da notare che io non avverso tanto il cristianesimo letteralista come dottrina, che ha i suoi meriti -così come anche immensi difetti- ma il potere ecclesiastico, che de facto è stato per lungo tempo indistinguibile dagli altri poteri temporali. In ogni caso la caduta dell'Impero Romano Occidentale era inevitabile, dato che le premesse del suo mantenimento erano decadute da un pezzo -non sto qua a riassumerle-, e probabilmente era il suo destino ante-litteram. Ogni impero, per ciò che è e rappresenta un impero, è destinato probabilmente alla fine, prima o poi.

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    5. Salve Andrea Sollai.
      Veramente, seppure non mi piace dialogare con gli anonimi, avrei lasciato tale possibilità ed, infatti, il tuo commento ha come autore proprio la sigla "anonimo".

      Ho letto il tuo commento e non sono d'accordo su nulla di ciò che hai scritto. La Chiesa Cattolica è quella che ha prodotto i vangeli in quanto in essa vi è conservata la memoria viva delle parole e dei gesti di Gesù. Negare questa verità equivale a non conoscere la storia della genesi dei vangeli e la storia stessa della Chiesa dei primi secoli. Nell'episodio del Tempio Gesù si scaglia contro i venditori e i cambiavalute che avevano scambiato la Casa del Padre per un mercato, ma non ebbe alcuna intenzione di negare la Chiesa come istituzione.

      La Chiesa odierna para-statale? Non mi sembra proprio, visto le sonanti vittorie dei risultati referendari pro divorzio, pro aborto, ecc. Diciamo, piuttosto, che i cristiani partecipano al dibattito politico avendo la legittima aspirazione di vedere protetti e riconosciuti i diritti fondamentali della persona umana. Quanto, poi, al fatto che la Chiesa Cattolica deriverebbe il suo potere temporale dalla falsa donazione di Costantino devo dire che si tratta dell'ennesima sciocchezza laicista. Ne parlo nel link sottostante:

      http://luis-apologeticon.blogspot.it/2013/12/la-falsa-donazione-di-costantino.html

      Che il Papa abbia impedito il ricostituirsi dell'impero romano mi sembra proprio un'enormità che dovresti suffragare con delle prove, in realtà, man mano che l'influenza dell'imperatore diminuiva giocoforza la Chiesa, essendo l'unica istituzione ancora in piedi, acquisiva importanza, ma non in contrapposizione all'impero, quanto in una sua necessaria sostituzione.

      Ti ringrazio del commento, un saluto.

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  4. Forte, questa di Umberto Eco :
    " l'ora di educazione civica è diventata come l'ora di religione da cui si esce atei !"
    (Incontro libertà e giustizia)

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    1. Si è chiamati alla Fede, che è e rimane un dono. Ma Umberto Eco queste cose non le sa...

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  6. Storicamente questo articolo presente delle lacune enormi, come il fatto che il cristianesimo professò sempre fedeltà all'imperatore (hai mai letto l'Apocalisse di Giovanni? tanto per citarne una). inoltre il cristianesimo non agì da coesione in Oriente, l'Oriente fu coeso per il semplice fatto che lì l'economia era ad altissimi livelli, mentre in Occidente la situazione era ben diversa. Per piacere se non si sa la storia stiamo zitti. Io ad esempio non vado nei forum di astronomia a dire che Mercurio gira intorno a Uranio...sto zitto e basta. Ma sentire cazzate come queste è davvero troppo....

    P.s concordo con Sal e dovrebbe esserlo anche lei..la chiesa cattolica è viva solo grazie ai negri e ai filippini, cioè grazie, e la storia si ripete, a poveri di spirito e di materia. I paesi ricchi, e intellettualmente evoluti, hanno smesso di credere nelle favole.

    Ciao : )

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    1. Ciao Anonimo, ma perché non metti un nick? Di cosa hai paura?
      Pensi davvero che abbia scritto solo stupidaggini? Bene, allora dimostramelo con fonti e documenti, le parole se le porta via il vento....

      L'Apocalisse un libro contro l'imperatore? Può darsi, e allora? La lealtà cristiana verso Roma, di cui parlo nell'articolo, è quella per lo stato legittimamente costituito, ma sempre se le sue leggi non contrastano con la fedeltà a Cristo. Per i cristiani le leggi giuste sono solo quelle che non contrastano col vangelo. Per cui ritroviamo cristiani in ogni strato della società romana, persino tra i soldati o nella stessa famiglia imperiale (basta pensare alla cerchia famigliare di Domiziano). I contrasti si generano nelle occasioni in cui i cristiani sono costretti ad atti di paganesimo come quello di sacrificare per l'imperatore.

      Non ho detto che in Oriente il cristianesimo fu l'unico fattore di coesione, ma innegabilmente fu un elemento importante per quella società. E poi io criticavo il fatto che è assurdo giudicare lo stesso fenomeno in due modi completamente differenti secondo la propria ideologia.

      Se vuoi credere alle fandonie di Sal, sei padrone di farlo, ma rifletti: chi va con lo zoppo impara a zoppicare.....

      Ciao:)

      PS
      Quanto al tuo consiglio sui blogs di astronomia sono d'accordo con te, è meglio ignorarli, specie se c'è da girare intorno ad Uranio.....

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  7. "Il potere imperiale pensava di risolvere i problemi attraverso la persecuzione di una fede che osava denunciarne il carattere inutile ed illusorio. I cristiani furono perseguitati perché proclamavano una verità sgradevole alle orecchie della gente. "

    Non sono interamente d'accordo su questa visione. ( ESEMPIO : Vogliamo parlare della cancellazione dalla storia del Mitraismo ? Religione cancellata da Costantino dall'oggi al domani... )
    Il cristianesimo ha , tuttavia, lasciata intatta una capillare burocrazia in tutte le regioni dell'ex impero. Però è stato uno dei fattori sociali , per foza di cose, che ha causato il disfacimento di parecchie virtù che aveva lo "spirito guerriero Romano". Non ovviamente l'uncia.
    Però, per favore....sul parlare di persecuzioni ci andrei cauto. Alla fine del III secolo d.c. non era neanche la religione più diffusa dell'impero....la madre di Costantino la ha fatta divenire l'unica , andando contro alla ferma libertà di culto che per secoli aveva avuto la repubblica e l'impero Romano

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    1. Il cosiddetto "spirito guerriero Romano", al tempo di Costantino, era ormai evaporato da un bel pezzo, e non per colpa del Cristianesimo, religione minoritaria in un impero ancora largamente pagano. Erano cambiati i costumi, la composizione della società, le prospettive. L'impero si era ingigantito oltre misura e questo provocò la dissoluzione dell'antico "spirito" romano. Il cristianesimo non fece altro che soddisfare un'esigenza di giustizia sociale, di emancipazione e di cambiamento, per questo si diffuse in modo velocissimo, non causò la fine dell'impero, ma questa fine lo amplificò enormemente.

      A quanto ne so Costantino non decretò alcuna fine del Mitraismo, nel 313, infatti, assieme a Licino, stabilì che tutte le religioni erano lecite. Il Mitraismo scomparve da solo, per il suo carattere elitario, misterico, lontano dalle masse. Non poteva reggere i confronto con la popolarità e la democrazia del cristianesimo. Quanto alla tua affermazione su sant'Elena ci andrei cauto. Sebbene cristiana, non credo avesse il potere e la forza di distruggere la libertà di culto che aveva proclamata suo figlio pochi anni prima.

      Un saluto.

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  8. Concordo con Luigi sul fatto che il Cristianesimo non puo' essere stata la causa della caduta dell'impero romano d'Occidente. Se lo fosse sarebbe pertanto caduto anche l'impero romano d'Oriente, invece non e' affatto caduto anzi ha prosperato per altri secoli. Pero' credo di avere una visione diversa rispetto a Luigi del periodo costantiniano e post-costantiniano. E' evidente che il culto a Cristo sia servito da collante e sia stato utilizzato da Costantino. Sono concetti che ho espresso qui: http://yurileveratto2.blogspot.com.co/2016/01/lepoca-post-costantiniana-il-dominio.html

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    1. Ho letto il tuo articolo, ma non sono molto d'accordo sul grande peso che dai all'influenza di Costantino sul cristianesimo. L'imperatore romano era essenzialmente un uomo d'ordine e convocò il Concilio di Nicea per dipanare le controversie che a suo modo di vedere potevano generare disordini. Nulla più di questo: Costantino non capiva nulla di teologia. Agli inizi del IV secolo, durante il suo regno, solo il 10% della popolazione dell'impero era cristiana. Trovo assurdo pensare che il culto a Cristo poteva servire a Costantino come collante per l'impero.

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  9. Saltarelli Cristiano6 maggio 2017 alle ore 07:19

    Sulla crisi dell’Impero Romano d’Occidente ho scritto un paper ( https://www.academia.edu/19962188/La_crisi_dellImpero_Romano_dOccidente ).
    Quello che affermo è che la crisi è legata all’azione di Costantino il quale, con tanti atti, crea le premesse per un progressivo indebolimento del mito di Roma, riducendone la forza politica.
    L’azione di Costantino a mio parere non è casuale ma è inquadrabile nel concretizzarsi di una volontà immateriale che guida l’evolversi della società umana. In un paper più ampio (https://www.academia.edu/20428344/Il_disegno_della_civilt%C3%A0) viene infatti evidenziato come la crisi di quell’Impero sia stata premessa per l’evoluzione di quella civiltà Occidentale moderna nella quale oggi viviamo (pp. 21-25).
    .

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    1. Ho letto il suo articolo e per i motivi che ho esposto nel mio post trovo sostanzialmente errate le sue conclusioni. Pensare che sia stato Costantino a determinare l'inizio della caduta dell'impero romano è sbagliato. Quando Costantino fondò Costantinopoli, Roma aveva già da tempo perso la sua leadership, non era più la città simbolo della romanità, il suo Senato ormai una farsa senza voce in capitolo. Diocleziano, infatti, aveva già diviso l'impero e spostato la capitale della parte Occidentale da Roma a Milano. E' sbagliato anche pensare che Costantino con l'istituzionalizzazione della religione cristiana abbia provocato l'instabilità dell'impero. E qusto per almeno due motivi:
      1) Costantino non ha istituzionalizzato la religione cristiana, l'ha solo resa lecita ponendola alla pari delle altre religioni;
      2) Agli inizi del IV secolo solo il 10% della popolazione dell'impero era cristiana. Trovo assurdo pensare che il culto a Cristo potesse servire a Costantino come collante per l'impero;

      L'interesse di Costantino per il cristianesimo si può spiegare principalmente come una curiosità, una fascinazione, ma nulla di più.

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