mercoledì 31 dicembre 2014

Buon 2015!!!


La fine dell'anno quasi coincide con l'anniversario della nascita del mio blog che vide, infatti, la pubblicazione del suo primo post il 27 dicembre del 2011. Sono, quindi, tre anni che scrivo sulla rete e devo dire di non essermi ancora stancato. La mia "piccola" missione resta sempre quella di intervenire in difesa della mia fede religiosa dagli attacchi del laicismo prevaricatore che con menzogne e prepotenza cerca di minare le basi del cristianesimo e del pensare cristiano e cattolico. Ovviamente non è stata e non sarà mai una difesa "tout court", fare apologetica non significa non guardare in faccia alla realtà, ma cercare di capire, con onestà e senza pregiudizi, come storicamente siano andate effettivamente le cose.


Il blog continua ad essere discretamente letto, o solo semplicemente visitato, anche se si è avuta una certa flessione, del 3,5%, registrando circa 16800 visite ed anche per i commenti (680), con un 30% in meno. Ma sono dati che riporto unicamente per statistica, a me interessa solamente essere una voce cristiana leale ed onesta alternativa alla malainformazione laicista. 

Non mi resta ora che augurare a tutti i lettori del blog un sereno e felice anno nuovo!!!
 

venerdì 19 dicembre 2014

Le contraddizioni laiciste sull'embrione



Ieri la Corte di Giustizia Europea, con una sentenza, ha stabilito che un ovulo umano non fecondato non è un embrione perché non ha la capacità intrinseca di svilupparsi in un essere umano. Questa decisione ribalta una sentenza del 2011 che aveva vietato la brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche che prevedono l'utilizzazione di embrioni umani, anche quelli derivati per partenogenesi, a fini industriali o commerciali. Secondo la Corte di Giustizia, invece, un ovulo attivato per partenogenesi, che abbia iniziato un processo di sviluppo, non va considerato come un embrione umano.

Alla fine ci siamo arrivati, adesso anche il materiale umano, all'origine della vita, è ridotto alla stregua di una merce che può essere brevettata ed avviata alla commercializzazione, oggetto di compravendita. Certamente un ovulo non fecondato non costituisce ancora un individuo umano, ma questa sentenza non è altro che un nuovo passo verso un sistema di pensiero unico in cui la vita umana non è più considerata un valore fondamentale e che renderà accettabile e legale la possibilità del suo commercio. D'altronde questa folle visione laicista non fa altro che considerare la commercializzazione degli ovuli come la logica conseguenza dell'affitto degli uteri, un piano inclinato che non potrà non condurci verso la catastrofe. 

La Corte Europea si aggrappa al puerile pretesto che l'ovulo non fecondato non può ritenersi un embrione, in modo da rendere accettabile la sua commercializzazione. Peccato, però che tale "delicatezza" non risparmi all'embrione umano ben altre sciagure. E' una contraddizione tragicamente ridicola, tipicamente laicista, di considerare moralmente inaccettabile la commercializzazione dell'embrione, ma tranquillamente accettabile la sua uccisione con l'aborto.

martedì 9 dicembre 2014

La "rieducazione" laicista.


barilla-scuse
Vi ricordate la vicenda che l'anno scorso vide l'azienda alimentare Barilla al centro di una furiosa polemica con il mondo delle associazioni gay? Il povero Guido Barilla, per aver solamente esercitato una scelta imprenditoriale aziendale, senza offendere nessuno, subì un pesante attacco mediatico seguito da un boicottaggio selvaggio di tutti i suoi prodotti al punto che fu costretto a ritrattare ogni sua affermazione e a porgere umilianti scuse.
E' passato solo un anno, ma la situazione è ora completamente cambiata al punto che l'azienda emiliana ha ottenuto il massimo del punteggio nella classifica delle imprese "gay-friendly" stilata da Human Rights Campaign. La notizia è stata commentata anche dal Washington Post che ha sottolineato la profonda trasformazione: "Da paria a testimonial dei diritti gay".
La Barilla ha fatto una marcia indietro radicale non limitandosi solo alle scuse, ma concedendo benefit sanitari per i dipendenti transgender ed omosessuali e sostenendo la causa dei diritti gay. La "rieducazione"della Barilla imposta dal boicottaggio organizzato dal movimento Lgbt internazionale ha funzionato alla perfezione ed ora l'azienda italiana è stata doverosamente gratificata. Tutto ciò dimostra, ancora una volta, come la lobby gay internazionale ormai controlli pesantemente il mercato globale e come siano posizioni "tossiche" tutte quelle non ostentatamente "gay-friendly". I boicottaggi messi in atto dalla lobby gay sono in grado di coinvolgere gran parte dell'opinione pubblica mondiale risultando delle operazioni devastanti capaci di danneggiare pesantemente l'immagine pubblica di una società distruggendo, così, la loro reputazione. Tutto ciò, alla fine, si traduce in un danno economico che nessuna azienda è in grado di sopportare. 

C'è poco da fare: o ci si allinea col pensiero dominante, oppure si viene eliminati. E' questo il modo di procedere del laicismo.