lunedì 15 maggio 2017

Il primo gnosticismo, Cerinto.

In questo articolo prendo in considerazione un altro personaggio legato alla corrente del cristianesimo gnostico di tipo docetista sviluppatasi tra la fine del primo e l’inizio del secondo secolo. Si tratta di un certo Cerinto, un teologo e filosofo siriano di lingua greca originario di Antiochia, o secondo altre fonti di Efeso, che fu, in base alle poche fonti a disposizione, addirittura contemporaneo dell’evangelista Giovanni. 

A parlarci di questo Cerinto sono il vescovo di Lione, Ireneo (130 – 202), nel suo Adversus Haereses, e lo scrittore Eusebio di Cesarea, del III secolo. Ireneo, fiero oppositore dello gnosticismo, ci narra come Cerinto fosse uno dei capostipiti della corrente gnostico-docetista del primo cristianesimo. Sempre secondo Ireneo Cerinto venne a contatto con la comunità giovannea di Efeso, ma si scontrò con la tradizione apostolica trasmessa dall’apostolo e fu decisamente respinto. Secondo Ireneo il Vangelo secondo Giovanni fu addirittura scritto proprio per confutare la sua dottrina gnostica. Eusebio di Cesarea riporta persino un diverbio pubblico tra l’apostolo e Cerinto, incontrato alle terme di Efeso (Eusebio di Cesarea, Historia Ecclesiastica, IV, 14, 6). L’opposizione verso Cerinto da parte della Chiesa fu subito netta e decisa, a tal punto che, narrano nei loro scritti Ippolito di Roma ed Eusebio di Cesarea, a Roma un prete dotto ed ortodosso di nome Gaio, vissuto sotto papa Zefirino (199-217), arrivò a ripudiare il Vangelo secondo Giovanni in quanto lo riteneva opera di Cerinto. Questo deciso rifiuto di Cerinto, e della sua teologia, testimonia come già nei primi periodi della vita della Chiesa è presente una fede già ben formata che deriva dalla tradizione apostolica. Già nel secondo secolo, a Roma ed ad Efeso, cioè sia nella Chiesa occidentale che orientale, è presente un’ortodossia che si oppone alle infiltrazioni gnostiche. 

La teologia di Cerinto è quella tipicamente gnostica-docetista, infinitamente lontana da quella tradizionale apostolica nata dalla prima testimonianza. Secondo la sua visione Dio, in quanto essere perfetto per eccellenza, non poteva aver creato il mondo perché imperfetto e malvagio e che tale creazione fu opera di un essere inferiore, un demiurgo oppure degli angeli. A divergere decisamente dal nucleo originale dell’annuncio cristiano delle origine è la convinzione che Gesù fosse un semplice uomo, nato da Giuseppe e Maria, e che solo successivamente discese su di lui l’essere superiore chiamato Cristo sotto forma di colomba, al momento del battesimo per insegnargli la via verso il Padre sconosciuto. Cristo, poi, prima della crocifissione abbandonò l’uomo Gesù al suo destino. Quest’ultima tesi caratterizza il docetismo di Cerinto come adozionista. Infine Cerinto attendeva, dopo la resurrezione, l'avvento di un regno terreno di Cristo.

Una visione che, come abbiamo visto, si opponeva all’originalità dell’annuncio cristiano, al Kerigma professato dai primi cristiani, nel quale è primario il riferimento alla divinità del Cristo-uomo e alla salvezza operata dalla sua sofferenza sulla croce (Col 1, 21-24). 

Bibliografia

Catholic Encyclopedia, Volume III New York 1908, Robert Appleton Company;
R.M.Grant, “Gnosticismo e Cristianesimo primitivo”, il Mulino, Bologna 1976;
H. Jonas, “Lo Gnosticismo”, SEI, Torino, 1973;
J.N.D. Kelly, “Il pensiero cristiano delle origini”, il Mulino, Bologna, 1972.

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