giovedì 12 aprile 2012

Gesù e Mitra


Molti esponenti dell’ateismo sono convinti che la teologia del Cristianesimo trarrebbe origine dai culti pagani, in particolare da quello di Mitra dal quale i cristiani avrebbero attinto la figura di Cristo (Luigi Cascioli, “La favola di Cristo”, autopubblicato, 2002). 

Il testo principale su cui si basa questa teoria, spacciata come certezza assoluta dalla propaganda laicista anticristiana, è l’ormai conosciuto “The Christ Conspiracy” del 1991, della studiosa statunitense Acharya S., al secolo D. M. Murdock. 

Secondo questo testo esisterebbero così tante e precise convergenze tra le due religioni da provare senza alcun dubbio che il Cristianesimo dipenda dal Mitraismo. Per confermare tale conclusione Acharya S. riporta una serie di somiglianze come il comune battesimo di iniziazione, la comune nascita di Gesù e Mitra il 25 dicembre da una vergine in una grotta alla presenza dei pastori, il comune seguito di dodici discepoli, l’identica promessa di immortalità e salvezza ottenuta attraverso il sacrificio ed il sangue.

Per capire se tali analogie rivelino effettivamente una dipendenza del Cristianesimo dal Mitraismo occorre innanzitutto stabilire con quale culto mitraico bisogna confrontarci. Il culto di Mitra, infatti, ha origini molto antiche (circa 1400 a.C.), ma occorre distinguere le forme indo-persiane (presente nei testi Veda e nell’Avesta) dalla versione romana che ebbe il suo apogeo nel II-III secolo d.C. Il confronto con il culto persiano è praticamente impossibile, infatti il testo dell’Avesta andò perduto in età alessandrina e fu ricostruito in seguito tramite la tradizione orale solo dal III secolo quando, ormai, il Cristianesimo si era già saldamente affermato. Inoltre il Mitraismo persiano è privo di molte delle supposte analogie col Cristianesimo, come il battesimo, la figura di Mitra come dio principale, il riferimento al suo sangue purificatore (rituale della tauroctonia) dell’umanità, ecc. Tutto ciò crea notevoli problemi ai sostenitori del plagio, che devono postdatare di molto le credenze oggetto di culto del mitraismo e collocarle quasi a ridosso del Cristianesimo, se non addirittura ad esso posteriori. C’è anche da aggiungere che le poche somiglianze col culto iranico come la credenza in un giudizio finale e in una successiva punizione o ricompensa (Inferno e Paradiso), sono comuni a moltissime religioni e la loro presenza in entrambi non dimostra affatto influenze reciproche fra Mitraismo e Cristianesimo.

Il confronto, quindi, deve svolgersi con la versione romana del culto mitraico, ma indagando in profondità ci si accorge subito delle profonde differenze tra i due culti. Il cosiddetto “battesimo mitraico” era in realtà un bagno di sangue che inondava il fedele disposto al di sotto di una grata dove un toro era condotto e sgozzato. Di tale rito abbiamo solo riferimenti iconografici e non conosciamo né il significato teologico, né l’effettivo svolgimento. Mentre il battesimo cristiano consisteva in una immersione in acqua, segno di purificazione e appartenenza alla Chiesa, ed avveniva fin dalle origini (I secolo). Se consideriamo il fatto che non c’è traccia di un battesimo mitraico iranico è logico supporre su questo aspetto una dipendenza del Mitraismo romano (III secolo) dal Cristianesimo (David Ulansey, "The Origins of the Mithraic Mysteries", Oxford University Press, 1991).

Fa letteralmente sorridere la supposta coincidenza della nascita il 25 dicembre quando è risaputo che i vangeli non indicano alcuna data per la nascita di Gesù, così come è del tutto falso che il mito di Mitra prevedesse la nascita da una vergine, in una grotta. Secondo tale mito, infatti, Mitra nacque da una roccia, la petra genetrix, all’inizio del mondo e già adulto. Anche il comune seguito dei dodici apostoli è pura invenzione, infatti sappiamo che il Mitra iranico aveva un solo compagno, Varuna. Il Mitra romano invece aveva due aiutanti, due piccole creature simili a lui, Cautes e Cautopates, che forse simboleggiavano l'alba e il tramonto, o la vita e la morte. In realtà tutti questi presunti "paralleli cristiani" presenti nel mitraismo romano, sono nati almeno un secolo dopo la stesura dei vangeli, dunque troppo tardi per affermare una dipendenza del Cristianesimo dal Mitraismo, mentre è estremamente probabile che sia vero il contrario.

La promessa di immortalità e salvezza attraverso il sacrificio ed il sangue sono concetti nel Mitraismo totalmente diversi che nel Cristianesimo. Innanzitutto Mitra non sacrificò se stesso e non abbiamo alcuna resurrezione, ma piuttosto compì il gesto eroico di uccidere il "grande toro del Sole" per donare al mondo una generica pace. Non esiste, nel mito di Mitra, nessuna morte, nessun sacrificio e redenzione dai peccati. L’idea della “salvezza” si deduce solamente da un affresco del 200 d.C. su cui è scritto che Mitra avrebbe salvato gli uomini versando il sangue del toro che, secondo il mito, Mitra avrebbe ucciso. Questa "salvezza", secondo l'interpretazione mitraica "astrologica", non indica l'immortalità ma solo un livello di iniziazione più elevato. Anche qui, si tratta di un'idea di ben due secoli successiva al Cristianesimo, segno evidente della dipendenza del mitraismo romano dal Cristianesimo.

Ma al di là di queste ipotetiche coincidenze, peraltro inesistenti, è proprio la dottrina stessa delle due religioni ad essere differente. Il Mitraismo propone l’idea di un dio superuomo che con la forza sconfigge il male, l'eroe che si batte col toro e lo vince, concetto che ha successo principalmente presso l’esercito, dove assume una forza di condizionamento psicologico offrendo la garanzia della vittoria. Gli imperatori, da Nerone a Giuliano l'Apostata, se ne servono per assicurarsi la fedeltà dei militari. Tutto il contrario del pacifico Cristianesimo dove la figura centrale è un dio-uomo che vince in forza della sua debolezza e della sua morte. 

Il Mitraismo, inoltre, resta una religione misterica, riservata a pochi iniziati, che praticano un culto esteriore, mentre il cristianesimo è anzitutto adesione ad una persona, un evento storico di salvezza che viene offerto a tutti.


Bibliografia


Mithraic Studies. Proceedings of the "First International Congress of Mithraic Studies", Manchester University Press, 1975. 
Franz Cumont, The Mysteria of Mithra, New York: Dover, 1956
Enciclopedia delle Religioni, Vallecchi editore, Vol VI, Firenze, 1978.
David Ulansey, I Misteri di Mithra, ed. Mediterranee, Roma, 2001

12 commenti:

  1. Tempo di Pubblica ammissione. :)
    Sai Luis del mio passato agnostico illogico pro-cristo ma contro la Chiesa. Ecco, il leggere dei collegamenti con Mitra e guardare immani baggianate come zeitgeist mi ha aiutato! Proprio così! Più leggevo e ascoltavo, più dentro di me dicevo: "ma se tutto questo è vero è davvero LA religione delle religioni poiché tutta la storia dell'uomo punta a Cristo!"
    Un agnostico direbbe che ero già fregato in partenza dall'imprinting; un ateo che mi volevo lasciar fregare o che non ho razionalità; un zeitgeistiano che non ho capito nulla del documentario e se lo riguarderebbe per trovare le parole giuste per tentare di rispondermi; un credente invece si farebbe una bella risata.
    Misteri del cammino di un uomo, ridiamoci sopra insieme ;)

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  2. Ciao Minstrel,
    sai la cosa più assurda? Ci accusano di credere nell'indimostrabile, ma loro, gli antitutto, gli atei, pur di screditare il Cristianesimo sono disposti a credere nelle teorie più assurde, quelle, nei fatti, più indimostrate.
    Ci accusano di ciò che loro accettano.
    Hai ragione, facciamoci una risata:)

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  3. Carissimo Luis, quante risate! Ma la cosa più divertente è che atei e razionalisti sono riusciti ad ottenere la collaborazione di alcuni padri della chiesa nonché, forse, di Satanasso in persona. Senti cosa dice il tuo Giustino martire: "Se noi diciamo che Gesù Cristo è figlio di Dio ed è risorto e salito al cielo, non diciamo una cosa tanto straordinaria, pensando a quanti figli siano da voi pagani attribuiti a Giove e come anche di essi si dica che furono assunti in cielo. E che Gesù sia nato da una vergine, anche voi affermate la stessa cosa a proposito di Perseo... E che egli abbia risanato i ciechi e i paralitici e resuscitato i morti, lo raccontate anche voi di Esculapio...".
    Non ti pare spassosa questa captatio benevolentiae di un Giustino proto-laicista, nel 150 d.c.? E che dire della famosissima tesi del "plagio per anticipazione" sempre del tuo Giustino, poi ripresa dal tuo Tertulliano, secondo la quale le potenze infernali, per sviare i cristiani dalla vera fede, si sarebbero prese la briga di copiare il cristianesimo nei miti religiosi pagani, prima dell'avvento del cristianesimo stesso...
    Ad esempio sul battesimo: "La controrisposta dei demoni - LXII. - 1. Ebbene, sentito parlare di questo lavacro preannunziato dai Profeti, i demoni fecero in modo che chi entrava nei loro templi e intendeva avvicinarsi a loro per offrire libagioni e sacrifici, dovesse aspergersi; ordinano anzi un'abluzione completa prima dell'entrata nei templi dove essi sono collocati". Sull'eucarestia: "i malvagi demoni per imitazione, dissero che tutto ciò avveniva anche nei misteri di Mitra. Infatti voi già sapete, o potete apprendere, come nei riti di iniziazione si introducano un pane ed una coppa d'acqua, mentre si pronunciano alcune formule".
    Direi, dunque, che il problema si era già posto molto tempo prima della nascita dei perfidi laici e che era già stato risolto con un ragionamento teologico di incomparabile potenza, sebbene diabolicamente simile ad una barzelletta.
    Saluti ilari

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  4. Ciao Felsineus! Ti ringrazio delle tue citazioni, molto utili per fare ancora più chiarezza. Come penso saprai fin dall’epoca di Nerone (I secolo) i cristiani erano considerati come un pericolo per la pace dell'impero. Da quel momento fino a Costantino non è stato più lecito essere cristiano: "non licet essere cristianos". E vero che ci sono stati dei periodi più tranquilli, ma la spada di Damocle pendeva sempre su quelli che erano accusati di essere cristiani, e questi dovevano essere sempre pronti per difendere la loro fede perfino col sangue.
    Giustino, una volta pagano, dopo essersi convertito al cristianesimo non può tollerare le ingiustizie contro gli innocenti da parte di un potere benevolo con tutte le religioni, anche quelle più assurde e contraddittorie. Da qui nascono le sue accorate Apologie, lettere inviate all'imperatore, miranti ad esaltare la mitezza dei cristiani e a tracciare una continuità tra la filosofia pagana e l'etica cristiana.

    E' in quest'ottica che vanno lette le parole di Giustino, egli vuole intendere che il cristianesimo non è "nemico del genere umano" (Tacito, Annali XV, 44), ma l'evoluzione verso l'unico vero Dio del politeismo pagano. Ciò, però, non comporta una dipendenza, ma la scoperta di una nuova realtà del tutto indipendente in Cristo. Tutte le somiglianze col paganesimo sono solo materiali. Gli uomini non hanno abbastanza parole e gesti per poter esprimere i pensieri nuovi senza ricorrere a parole usate o a vecchi riti. Ma si tratta di sapere che cosa ci sia sotto i vocaboli e dietro i gesti.

    Anche Clemente Alessandrino, che prima di convenirsi al cristianesimo era stato un pagano, usa volentieri un vocabolario che ha l'impronta delle religioni misteriche, ma non è possibile mettere in dubbio la profondità della sua fede cristiana. Alle origini, San Paolo fa lo stesso. Era vissuto in un modo familiare alle religioni misteriche, e perché non ne avrebbe tolto qualche vocabolo? Gesù è il Salvatore e questo è anche il significato del suo nome; Attis, Osiride, Mitra lo erano pure. Ma di che salute si tratta? Non bisogna dimenticare che in fondo la vera questione è qui. Ora la salute cristiana è quella dell'anima, che mediante il battesimo riceve l'adozione dei figli di Dio e mediante l'Eucarestia si unisce al Cristo sempre vivente. e ciò non esiste nelle religioni misteriche.

    Scusa la lunghezza, ti saluto.

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  5. Ovviamente concordo, a larghe linee. Se il cristianesimo fosse stato del tutto equivalente ad una mera somma di miti pagani non avrebbe avuto quella vis expansiva che ha invece indubbiamente mostrato. Ma somiglianze ci sono - solo linguistiche o meramente materiali, tu dici? -boh, io non mi pronuncio, lasciamo parlar San Giustino, che si esprime molto chiaramente: "quando diciamo che tutto è stato ordinato e prodotto da Dio, sembreremo sostenere una dottrina di Platone; quando parliamo di distruzione nel fuoco, quella degli Stoici; quando diciamo che le anime degli iniqui sono punite mantenendo la sensibilità anche dopo la morte, e che le anime dei buoni, liberate dalle pene, vivono felici, sembreremo sostenere le stesse teorie di poeti e di filosofi". "Similmente Platone sosteneva che Radamante e Minosse puniranno i malvagi che giungeranno dinanzi a loro. Noi diciamo che accadrà lo stesso fatto, ma per opera di Cristo, e nei loro stessi corpi, unitamente alle anime di quelli, condannate alla pena eterna, e non solo della durata di mille anni, come egli sosteneva". "Quando noi diciamo che il Logos, che è il primogenito di Dio, Gesù Cristo il nostro Maestro, è stato generato senza connubio, e che è stato crocifisso ed è morto e, risorto, è salito al cielo, non portiamo alcuna novità rispetto a quelli che, presso di voi, sono chiamati figli di Zeus".
    Comunque, dato che queste ed altre somiglianze sono indiscutibili in quanto ben note anche ai primi padri della chiesa che le utilizzavano a fini apologetici, direi che non si può impedire che studiosi seri le analizzino per studiare la genesi storica del cristianesimo e che altri scrittori, certamente più border line, ne sproloquino.
    A mio modesto avviso, nessun vaniloquio potrà, però, superare per assurdità quello dello stesso Giustino che attribuisce queste analogie al diretto intervento dei demoni. E come non vedervi un eco sinistro di quel che accadrà dal quarto secolo in poi, quando i templi pagani verranno distrutti (i sacerdoti trucidati, i fedeli inviati al martirio) anche perché la nuova tollerante religione dell'Amore li considera dedicati ad entità demoniache?
    Saluti classici.

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  6. Carissimo, un conto è lo studio serio sulla genesi storica del Cristianesimo, pienamente legittimo, un'altro sono le becere buffonate, stile "zeitgeist" di Acharya S, che imperversano sui siti laicisti anticristiani.

    Ciò che afferma Giustino è solo la ricerca di un punto di contatto tra il Cristianesimo e la ragione e la filosofia degli antichi, ma non con la religione pagana. Questa era considerata solamente idolatria, un mito privo di consistenza nella verità ridotta ad un artificioso insieme di cerimonie, convenzioni e consuetudini. Giustino, e con lui gli altri apologisti, siglarono la presa di posizione netta della fede cristiana per il Dio dei filosofi contro i falsi dèi della religione pagana. Era la scelta per la verità dell'essere contro il mito della consuetudine.
    Successivamente Tertulliano definì la medesima scelta dei cristiani con una sentenza lapidaria e sempre valida: "Dominus noster Christus veritatem se, non consuetudinem, cognominavit - Cristo ha affermato di essere la verità, non la consuetudine" (De virgin. vel. 1,1).

    I demoni a cui ti riferisci sono, per Giustino, non le analogie che il Cristianesimo aveva con il paganesimo, bensì la lontananza di questo dalla realtà del logos per seguire dei falsi miti, veri e propri depistaggi dalla verità. Nulla a che vedere, quindi, con supposte basi ideologiche per un odio competitivo col paganesimo che, in realtà, non c'è mai stato.

    Un saluto.

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  7. Caro Luis, mi spiace contraddirti, ma il tuo ragionare mi pare un po' troppo moderno: il buon Giustino, abbandonato il raziocinio filosofico al quale era stato educato, trattava il paganesimo alla stregua di una perniciosa cospirazione demoniaca.

    I demoni di cui dettagliatamente parla Giustino, sono senza dubbio i comunissimi demoni della mitologia cristiana: "il capo dei demoni malvagi è chiamato serpente e satana e diavolo, come voi potete apprendere anche da un esame dei nostri scritti. Di lui Cristo ha predetto che sarà cacciato nel fuoco con il suo esercito e con gli uomini che lo seguono, per essere puniti per l'eternità". Cosa avevano fatto questi cornuti? Secondo Giustino pretendevano "sacrifici e culto da parte di uomini che non vivono secondo ragione" e per un bel lasso di tempo avevano avuto un discreto successo di pubblico poiché, in realtá, "quelli che gli uomini, dopo averli effigiati e posti nei templi, chiamarono dei, sono oggetti inanimati e morti e privi della forma di Dio, ma hanno il nome e la forma di quei malvagi demoni che sono apparsi". Con una certa lungimiranza, poi, 'sti diavolazzi si erano messi a plagiare il Cristianesimo ben prima della nascita di Cristo: "avendo udito preannunziare dai Profeti la venuta di Cristo e la punizione degli empi nel fuoco, i demoni offrivano di rimando le favole di molti che si dicevano figli di Zeus, pensando che avrebbero potuto far sì che gli uomini considerassero le Profezie di Cristo come racconti fantastici, simili a quelli propalati dai poeti". Al tempo di Giustino, i demoni ancora congiuravano contro i cristiani, spingendo i romani a condannarli iniquamente e muovevano le azioni degli eretici.

    Gli eretici? Altro brivido, altro tetro scannatoio durato secoli: "è stato da noi composto - si permette di scrivere Giustino - anche un trattato contro tutte le eresie che sono sorte: se volete leggerlo, ve lo faremo avere". Ma come? Di giá? Per caritá, Antonino Pio, saggio imperatore, lascia stare, quella roba non toccarla nemmeno...
    Saluti imperiali.

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  8. Caro Felsineus, perché non ti trovi con quello che ho scritto? Per Giustino le affinità del Cristianesimo con la filosofia precristiana sono una prova evidente che tutti gli uomini hanno una comune origine in un unico Dio, quello stesso che ha mandato il Suo Figlio Gesù Cristo. I demoni sono tutte quelle entità che portano l'uomo lontano da questa verità per seguire riti inutili e cruenti offrendo sacrifici a déi inesistenti. Tra i guasti del demonio c'è l'eresia, l'insidia più perniciosa, che vuole sviare la Chiesa dalla sua missione di garante dell'autenticità del messaggio apostolico.
    Carissimo, tu sei laico e un tantinello anticattolico, è normale che tendi ad adossare alla Chiesa ogni nefandezza, ma anche questo ragionamento è troppo "moderno". Pensa, invece, all'enorme responsabilità della Chiesa nascente di mantenere inalterata l'ortodossia minacciata dalle eresie. Pensa ai guasti che l'affermazione di tali eresie avrebbe portato, si sarebbe ritornati agli inutili sacrifici pagani con la perdita della presenza di Cristo nel mondo.

    "Tetro scannatoio durato secoli"? Carissimo Felsineus, non è da te, lascia queste espressioni a chi ha una conoscenza approssimativa della storia.

    Un caro saluto.

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  9. E' vero non è da me, avrei dovuto dire "sfortunati episodi di autocombustione e banali incidenti domestici".

    Pur apprezzando l'abilitá dialettica con la quale si svia l'attenzione sulla persona dell'interlocutore, devo dire che qualificarmi come "anticattolico che addossa ogni nefandezza alla Chiesa" parimenti non è da te.

    Comunque cado volentieri nell'insidia: come sai, sono una persona che, fino a prova contraria, ritiene che esistano solo fenomeni naturali, tout court. Non attribuisco nefandezze a chichessia, per favore. Non sono nemmeno anticattolico, poiché difenderei i diritti dei cattolici, se fossero conculcati.

    Sono consapevole dell'importanza che ogni organizzazione attribuisce al mantenimento della propria originaria "ortodossia". Quella apostolica, se non erro, è a tutt'oggi variamente rivendicata da ortodossi, cattolici, testimoni di Geova, mormoni e da diverse confessioni protestanti.
    Saluti resposabili.

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  10. Carissimo, con lo sfortunato episodio di "autocombustione" forse ti riferisci all'incendio della famosa biblioteca di Alessandria e con gli incidenti "domestici" alle lotte tra cristiani e pagani.
    Ma, vedi, tutto ciò non si configura affatto come una persecuzione del paganesimo, ma piuttosto come una lotta politica tra due fazioni per la sopravvivenza. Tral'altro che la biblioteca di Alessandria sia stata bruciata dai cristiani non v'è alcuna prova storica, ne parla solo la propaganda laicista tipo i filmetti su Ipazia.

    Non voglio sviare un bel niente, perchè niente c'è da sviare. Ho evidenziato chiaramente come Giustino non ammetta affatto alcuna dipendenza del Critianesimo dal paganesimo e le tue repliche mi hanno dato occasione per ribadire tutto ciò.

    Non sei anticattolico? Bene, me ne compiaccio (anche se su RL mi avevi dato questa impressione). Credi che esistano solo i fenomeni naturali? OK! Ma anche avere fiducia in testimoni oculari autorevoli è un fatto naturale. O no?

    E' vero, sono molti che rivendicano origini apostoliche, ma quale Chiesa può dimostrare una ininterrotta successione apostolica?

    Salutoni.

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  11. Caro Luis, senza particolari intenti polemici, il senso del mio intervento -che concludo definitivamente- era il seguente:
    1)la mitologia cristiana e quella pagana presentano significative diversità, ma anche evidenti similitudini, che erano ben note giá nel 150 d.C., tanto è vero che un padre della Chiesa come Giustino le utilizzava a fini apologetici;
    2)leggendo il buon Giustino, con occhio contemporaneo, si scopre che viene apertamente proposta una spiacevole riduzione della religione pagana e di buona parte della cultura classica all'intervento di demoni malvagi e si nota che i primi cristiani sono già divisi in fazioni che si considerano vicendevolmente eretiche; si è pertanto tentati di pensare che questo atteggiamento poco irenico e litigioso sarà foriero di deprecabili future conseguenze.

    Non sono anti-nessuna religione, il diritto a professare liberamente il proprio credo religioso, o a non professarne alcuno, è una conquista di civiltà.

    Hai ragione, Il sentimento di fiducia nei testimoni oculari è un fenomeno naturale e peraltro ben noto alla nostra tradizione giuridica, che considera il ricorso a testimoni come il mezzo di prova più fragile e meno attendibile (per questo li sottopone ad esami, controesami con domande suggestive, confronti, contestazioni...) Direi poi che, da circa 200 anni, nessun tribunale al mondo ammetterebbe o prenderebbe in minima considerazione una testimonianza diretta a provare un fatto apertamente contrario alle leggi di natura.

    La dimostrazione di una ininterrotta successione apostolica... vediamo... sul piano dell'evidenza scientifica nessuna, sul piano della plausibilità storica direi gli ortodossi, i cattolici, gli anglicani, i lefebriani. Se sbaglio mi correggerai.
    Salutoni.

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  12. Carissimo Felsineus,
    ho capito bene la tua posizione, rispettabile senz'altro, ma non mi trova d'accordo. Da una conoscenza completa dell'opera di Giustino traspare chiaramente la volontà di far apparire i cristiani come amici dell'impero e delle istituzioni, non dei sovvertitori. Per questo sottolinea le convergenze tra la filosofia antica e l'etica cristiana.

    Parimenti viene ribadita ogni estraneità col culto pagano degli dèi, ritenuto addirittura un'opera demoniaca volta a sviare l'uomo dalla Verità. A mio parere elaborare questo aspetto col senno di poi è fuorviante per almeno due motivi:

    1) Giustino scrive all'imperatore per esaltare la bontà e la mitezza cristiana, senza dare alcuna giustificazione ad ipotetiche repressioni future;

    2) Lo scontro, inevitabile, tra cristiani e pagani avviene solo dal VI secolo, (Giustino è del II sec.) quando il Cristianesimo è ormai così diffuso che non riesce a controllare ogni sua realtà, tra cui quelle estremistiche che reagiscono con la forza ai tentativi del paganesimo di riguadagnare le posizioni perse;

    Hai ragione, la fiducia nei testimoni oculari è il mezzo di prova più fragile, ma avendo la prova certa dell'avvenuta resurrezione e, quindi, dell'esistenza di Dio, credere sarebbe ancora per amore?

    Il discorso sull'ininterrotta successione apostolica sarebbe troppo lungo da affrontare in questa sede, ma mi riprometto di postare prossimamente un mio studio in proposito. Ti anticipo solamente che è la Chiesa Cattolica l'unica che può vantare questa tradizione così importante.

    Un saluto.

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