giovedì 8 maggio 2014

Soldi si e soldi no, a seconda dei casi.


Tanto per riportare alla realtà i laicisti che, cadendo dalle nuvole, ritengono non giustificate le rimostranze dei cristiani per la deriva laicista fortemente anticristiana che va imponendosi nel nostro paese, segnalo l'ennesimo episodio discriminatorio verso le ragioni dei cristiani, che in questi giorni si sta consumando a Roma.

Il 4 maggio scorso, tra la puntuale e totale indifferenza delle principali testate giornalistiche, circa 40.000 persone hanno dato vita a "Marcia per la vita - 2014", annuale appuntamento per ribadire con forza il valore universale del diritto alla vita. Il corteo ha percorso le vie del centro per giungere a piazza San Pietro in tempo per la preghiera dell' Angelus con il Papa. L'iniziativa non ha avuto alcun patrocinio da parte del sindaco Ignazio Marino, che, con la motivazione della mancanza di fondi, non solo non ha fornito alcuna assistenza ai marciatori (bottigliette d'acqua, WC chimici, ecc.), ma non ha nemmeno ritenuto opportuno fare una fugace apparizione, comportamento alquanto strano visto che si reputa pure cattolico.

Il nostro caro sindaco avrà lo stesso comportamento con il gay pride del prossimo 7 giugno? Ma neanche per sogno! Il Comune di Roma ha fatto sapere che darà il suo patrocinio all'iniziativa fornendo ogni supporto e che il sindaco stesso parteciperà alla manifestazione. Quindi, i soldi per le iniziative pro-life dei cristiani non ci sono, ma, sorprendentemente, spuntano fuori per le manifestazioni dell'orgoglio omosessuale. Ecco un'altra dimostrazione di come in Italia si stia imponendo un regime laicista che, con la politica dei due pesi e due misure, fa aperto ostruzionismo nei confronti dei cristiani.

6 commenti:

  1. Caro Luis, ma perchè un ente locale dovrebbe finanziare una manifestazione di protesta contro una legge dello stato? Perchè mai visto che si tratta di una legge diretta a tutelare la salute della donna, di più volte riconosciuta e ribadità costituzionalità e confermata da un referendum che ha chiaramente espresso la volontà del popolo italiano?
    Pensi che un rappresentante dello stato possa decorosamente mettere piede in una manifestazione che equipara l'interruzione della gravidanza all'omicidio e in cui medici non obiettori e donne vengono trattati come assassini.
    "Legge 194 sterminio di stato", "Nè omicidio-aborto, nè fecondazione assistita", "Presidente Renzi non agevolare le coppie di fatto"... e vari altri reperti fotografici...
    Quanto a Marino, è notissimo per la sua visione laica della politica e per la sua espressa indipendenza su tutti i temi c.d. "etici"
    Confiteor che mi è capitato di votarlo proprio per questo motivo e che mi sarei indignato se avesse partecipato ad una manifestazione del genere.
    C'era comunque Borghezio, qualche volta bisogna accontentarsi. Dimmi con chi marci e ti dirò chi sei.

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    1. Caro Felsy, il mio articolo critica le motivazioni addotte da Marino che parla di mancanza di fondi e non di una scelta laica dovuta al suo ruolo istituzionale. Le mie rimostranze si basano sul fatto che al sindaco di Roma non importa un bel niente il suo ruolo, ma solo ed esclusivamente di apparire gay friendly così da strappare qualche consenso in più. Che tristezza....

      Comunque, in un paese civile, è logico e giusto assistere, anche senza patrocinare, 40.000 persone che manifestano civilmente e nel rispetto della legge, tanto più che l'oggetto delle rivendicazioni riguardano il rispetto della vita e della famiglia, valori cardine della nostra Costituzione.

      La legge 194 è palesemente anticostituzionale, contraria alla DUDU e alla legge morale naturale, ma nessuno pretendeva che il Comune di Roma si schierasse con i dimostranti, però poteva benissimo sposare uno dei temi proposti dalla manifestazione, cioè la scandalosa applicazione di tale legge. Ricordo, infatti, che la legge 194 sull'interruzione di gravidanza non istituisce alcun diritto ad abortire, che è e rimane solo un mezzo estremo laddove altre soluzioni non hanno funzionato. La legge attribuisce primariamente ai consultori la funzione di prevenire l'aborto, ma tutto ciò non avviene affatto.

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  2. Sigh...

    http://www.libertaepersona.org/wordpress/2014/05/emilys-abortion/

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    1. Agghiacciante, mio caro Minstrel, agghiacciante.

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  3. Caro Luis, nel tuo articolo in effetti si lamentava 1) la mancanza di un "patrocinio" del Comune di Roma, 2) la mancanza di una fugace apparizione del Sindaco, 3) la mancanza di alcuni servizi essenziali (wc chimici, supporto ai manifestanti).

    Sul terzo punto, concordo con te sul fatto che il Comune debba sforzarsi di assicurare a tutti la possibilità di partecipare in sicurezza alle manifestazioni che vengono autorizzate.
    Onestamente, non sono in grado di giudicare l'effettiva attuale disponibilità economica dell'Urbe, ma certi interventi (acqua, supporto medico con presenza in loco di ambulanze, tutela della sicurezza dei manifestanti e dell'ordine pubblico) devono essere sempre garantiti e spero che, almeno in parte, ciò sia avvenuto.

    Sui restanti punti, le distanze restano. Mi pare ovvio che un paese civile debba consentire a tutti di manifestare contro le sue leggi e anche contro l'applicazione che ne viene data dai pubblici funzionari. E mi pare che ciò sia puntualmente avvenuto, senza problema alcuno. Tuttavia è bene che i pubblici funzionari e, certamente, il Sindaco di Roma, si astengano dal patrocinare, visitare o pubblicizzare eventi simili, senza fare opinabili "distinguo" tra i vari "temi" di una manifestazione che accusa il nostro ordinamento democratico di favorire il genocidio.

    Non mi risulta che la legge 194 sia incostituzionale giacchè la Consulta ha più volte motivatamente ribadito il contrario. Sono certo che se, invece, utilizzassimo come metodo decisionale un sondaggio tra vescovi e militiae christi l'esito sarebbe diverso. Che posso dire: qui da noi, purtroppo, funziona così. Forse, come dici tu, la legge positiva è proprio contraria alla "legge morale naturale". Tuttavia, il progresso, da qualche secolo, non da ieri, ha imposto ai giudici di occuparsi, in via esclusiva, delle leggi positive e non delle varie teorie che religiosi e moralisti assortiti sono adusi formulare sui doveri etici che ci vincolerebbero tutti quanti.

    Essere gay friendly è un semplicissimo dovere civile. Comunque, dai, è poca roba. Io, ad esempio, sono gay friendly e quando parlo con qualcuno evito di infilarmi le dita nel naso alla ricerca di tesori reconditi. Però non pretendo, per questi motivi, di ottenere particolare consenso. O, perlomeno, non mi era ancora venuto in mente.

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    1. Carissimo, ho parlato di un mancato patrocinio non per lamentarmene, ma per riportare un fatto di cronaca. Il comportamento del sindaco è puro calcolo politico che non c'entra niente con i doveri civili. Costituisce un dovere civile il portare doveroso rispetto alla persona a prescindere dal suo orientamento sessuale, non l'essere "gay friendly" che, invece, implica il riconoscimento delle assurde pretese della lobby gay.

      L'applicazione della 194 è decisamente scandalosa, i consultori, che dovrebbero disincentivare il ricorso all'interruzione di gravidanza, non funzionano affatto. Un intervento del sindaco che denunci questa stortura sarebbe stato di grande utilità e, invece, la massima istituzione pubblica cittadina intende schierarsi con chi vuole imporre dei finti diritti operando, così, una scelta a dir poco inopportuna. L'appoggio va dato a tutti oppure a nessuno.

      Fai bene a paragonare i vescovi con i giudici della Corte Costituzionale, proprio la stessa imparzialità e lo stesso modo di stare al di sopra degli schieramenti..., ma mentre quello dei vescovi è un atteggiamento che ha una sua logica, lo stesso non si può dire con i soloni della Consulta. I signori giudici possono fare tutte le considerazioni che vogliono, ma ciò non toglie che la 194 è e rimane la legalizzazione dell'omicidio dell'innocente. Condannare il decadimento morale di queste persone non è solo giusto, ma anche doveroso. Ricordati, mio caro Felsy, che le leggi, e i pronunciamenti di chi falsamente le reputa costituzionali, che vanno contro i diritti umani non hanno moralmente alcun valore.

      Un caro saluto.

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